giovedì 6 giugno 2013

SI ritorna a scrivere.

a breve... forse ero stato ottimista, non credevo di poter avere così tanti impegni da rimandare l'aggiornamento del blog per così tanto tempo, comunque non sono stato inattivo per quanto riguarda le produzioni birrarie, quelle non si sono mai fermate, ma dove ero rimasto.
L'Apa che avevo descritto nell'ultimo post non mi ha dato punta soddisfazione, soprattutto il sorachi era privo di aroma, probabilmente un luppolo mal conservato da chi me lo aveva venduto(peccato sia per il costo che per la cotta che non è venuta come speravo), per il resto è andato tutto come previsto attenuazione alta come da programma col us-05.
La cotta successiva è stata una nuova Apa, sempre con la solita ricetta della precedente cotta, solo si cambia  luppolo e lievito, si aggiunge il citra al posto del sorachi e si usa il lievito della lallemand bry-97, solito mash e soliti rapporti della precedente, posso dire che il citra mi ha dato molta più soddisfazione del sorachi, sicuramente meglio conservato e quindi mi ha dato una birra bella profumata, per quanto riguarda il lievito posso dire che lavora bene è veloce più del fermentis, ha un'attenuazione forse un pochino più accentuata, ma si parla di 1-2 punti in più forse, se con il us-05 sono arrivato al 78% con questo sono arrivato all'80%, il  profilo non è male, molto neutro, si sente appena appena, enfatizzando il luppolo.
a presto(forse) per le altre produzioni.

sabato 6 aprile 2013

Arriva la Primavera è tempo di birre estive, Apa Japan!

Eccoci alla prima cotta di primavera, si inizia subito con un'apa, vedo di dare un bel colpo alle scorte di luppolo che ho in congelatore e per l'occasione ho tirato fuori un bel luppolo giapponese, il Sorachi Ace da aggiungere nella mia classica apa, classica fino ad un certo punto, perchè per questa nuova stagione ho cercato di modificare leggermente la ricetta aggiungendo una piccola percentuale di malto cara in sostituzione al monaco che mettevo di solito, poi ovviamente luppoli columbus e cascade, con il sorachi a finire in amaro e dry, lievito classico us-05, per l'occasione ho iniziato ad usare un malto pale che fino ad ora non avevo mai usato, con i malti weyermann mi ero trovato bene, però quando ho fatto l'ordine non lo avevano così ho preso il Pale Ale Whole Pearl Blend della Muntons e con questa cotta ho visto un piccolo miglioramento sotto il punto di vista dell'efficienza, aspetto comunque il responso dell'assaggio, probabilmente la leggera differenza di tostatura di questo malto è più congeniale al mio mulino e viene macinato meglio, forse è solo una mia impressione, boh.
Prossimamente dovrei provare la solita ricetta con il bry-97 della danstar visto che sono entrato in possesso di qualche bustina, così potrò vedere la differenza di lavoro e l'eventuale apporto rispetto al us-05.
a breve per un aggiornamento

domenica 24 marzo 2013

Un sospiro tra le cotte!

E' tempo oramai di preparare le birre per la stagione estiva, sono finiti gli esperimenti sui diversi tipi di stili birrai fatti durante tutto l'autunno/inverno, ora tutto sta maturando con calma, molte sono state le sorprese in positivo e qualcosa in negativo, ma facciamo un piccolo riepilogo su tutto quello che è venuto fuori fai miei fermentatori:
Partendo dal lontano settembre 2012 (lontano si fa per dire), posso dire che le spontanee stanno crescendo bene, meglio di quanto sperassi, soprattutto la Berliner Weiss dopo i primi mesi di latticità troppo elevata ora si stanno assestando e sembra stia prendendo una dimensione molto buona, ancora capita una bottiglia un pò   in dietro ma l'acidità e contenuta e non estrema, alcune punte leggere citriche e direi che nel complesso per l'estate dovrebbe essere al top, la lambic invece sta crescendo e maturando si fanno sentire i primi brett e mi sa che il legno nuovo ha intaccato un pò troppo il sapore della birra, probabilmente dovrò fare più passaggi nelle botti prima di metterci un lambic nella botte numero due.
La serie di Dubbel è stata interessante didatticamente, dove ho imparato diverse cose soprattutto sul realizzare delle birre in vero stile belga, non sono facili e ci devo ancora lavorare, ma ho già in mente diverse migliorie nei punti giusti, la Wit è stata un pò un azzardo con il lievito recuperato e infatti non ha reso al massimo rispetto alle aspettative, comunque dopo diversi mesi sta sempre più migliorando e forse se non ho altri problemi come quelli avuti dovrei riuscire a fare una blance fatta a modo, la Saison con s-33 è stato un bell'esperimento, non mi sarei mai aspettato niente di così positivo, bella e sicuramente la rifarò per l'esstate, anche perchè non ne è rimasta neanche una, infine la Tripel è stata scoperta, già dopo neanche due mesi di bottiglia si sta effettivamente mettendo in luce come la migliore belga fatta fino ad ora, c'è tutto, lievito non invadente, ma che accompagna il tutto, un leggero floreale e un finale secco, in stile, per l'anno prossimo sicuramente sarà una da rifare.
Le tedesche non andate e non andate, sono stili difficili, molto delicati e soprattutto le basse, basta qualche errore e ti ritrovi delle birre completamente fuori, la prima pils infatti ha un bel carico di Dms, mi auto complimento per questo.. eh eh eh eh ... se non fosse per quello sarebbe una buona pils, davvero niente male, l'altra pils quella fatta qualche settimana fà è appena stata imbottigliata, quindi per ora è troppo presto, all'assaggio a fine fermentazione sembrava ok, senza difetti e con tutte le carte in regola per essere buona(anche l'altra), la bock è buona il colore e la schiuma sono veramente belli, forse l'uso del chocolate è stato un pochino eccessivo e domina un pò sul resto, ha un pò poca dolcezza, infatti mi è rimasto un finale un pò troppo secco, che non è proprio nel carattere di una bock, la smoked è buona, molto meglio di quello che sembrava inizialmente, ha un finale un pò troppo breve, ma come primo esperimento è stato buono, chissà cosà ho tirato fuori dall botte.
Al di là della manica, con la Porter mi son levato la soddisfazione di fare una birra tostata, l'idea c'è ma devo migliorare su alcuni punti, forse una attenuazione più bassa, quindi un pò più corpo, e potrei forse caricare qualcosa di black in più, la stout e l'imperial sono ancora dei misteri, chiuse nelle loro bottiglie nell'attesa di essere assaggiate, anche se la botte mi sta assaggiando parecchia birra(maledetta).
Cosa è rimasto, le apa: beh su queste dico poco, anche perchè quella fatta a dicembre non era sicuramente ottima, il dry lasciato troppo nel fermentatore ha tirato fuori qualche effetto collaterale, cosa che eviterò nelle prossime sicuramente.
alla prossima


giovedì 21 marzo 2013

E' il momento dell' Imperial Stout


Il fine settimana di cotte che mi ero prefissato non finisce certo con la decozione in trasferta, ma continua con qualcosa che ha messo alla prova il mio impianto, un' Imperial Stout, una nuova sfida, uno stile che ancora mi mancava all'appello.
La ricetta che avevo in mente non era molto elaborata, ho semplicemente preso la ricetta con cui ho fatto la stout ho aggiunto una buona dose di cristal intorno al 7% e il resto è uguale ovviamente in proporzione, praticamente ho cercato di dargli un corpo più morbito e leggermente più dolce rispetto alla dry che solitamente faccio, il lievito è quello della stout, infatti ho direttamente messo la cotta sui lieviti della cotta precedente, per quanto riguarda i luppoli ho utilizzato challenger e columbus per dare una buona dose di amaro, circa 70 ibu, mentre la og dai calcoli è intorno ai 1089.
La cotta è andate bene, nonostante i grossi problemi della grande quantità di grani e liquido nella pentola, infatti ho scoperto che la mia pentola con il filtro può arrivare a contenere sui 9kg di grani e un rapporto acqua grani sui 2,5 l/kg, quindi direi che per barley wine e imperial ci possiamo divertire quanto vogliamo, ovviamente questa grande massa di mosto, va tenuta d'occhio soprattutto per la stratificazione delle temperature e per le fasi di riscaldamento, per evitare anche possibili caramellizzazioni, ma con un pò di esperienza si riesce a gestirla abbastanza bene, com mia sorpresa sono pure riuscito a raggiungere una efficienza del 76% con questa cotta, non credevo di rimanere a queste percentuali con così tanti grani.
La fermentazione è partita come un razzo e l'us-05 si è comportato in maniera impeccabile, portando il mosto da 1089 a 1023 in una settimana, poi ho lasciato comunque almeno una decina di giorni tutto al suo posto e infine ho messo una parte del mosto in una botte, per dare un tocco legnoso/invecchiato al carattere si questa imperial, come idea penso di tenere la botte piena per circa 50-60 giorni e vedere come evolve la situazione e poi si spera che diventi spettacolare.
Prossimamente si comincia la produzione per l'estate...

mercoledì 13 marzo 2013

Una Decozione in trasferta

Da diverso tempo speravo di tornare a fare una cotta dai miei amici David e Jessica, visto che ci troviamo spesso per assaggi e confronti, fare una cotta insieme, anche se ognuno nel suo impianto, è un modo per scambiare le proprie idee e i propri modi di procedere, così qualche tempo fa era nata l'idea di realizzare una  decozione insieme, forse perchè io l'avevo già fatta e mi piaceva l'idea di rifarne un'altra, magari una doppia decozione invece che singola, forse la poca esperienza che avevo maturato poteva essere utile anche agli altri miei colleghi, ho deciso di accettare e mi sono così preparato una ricetta a doc per l'occasione.
Quale fosse la ricetta ideale da sperimentare per la decozione era semplice, una Pils, classica e semplice, quindi pils e un pochino di carapils, luppolo perle come amaro, herbrucker e saaz come aroma, lievito W 34/70 della fermentis e poi doppia decozione step per beta e alfa amilasi.
Nei giorni precedenti mi preparo tutto l'occorrente, macinatura e soprattutto calcolo tutti i dati che mi serviranno per la decozione, step by step, litri per litri, così pronto con tutto l'occorrente la sera prima carico la macchina per arrivare presto.
La mattina mi sveglio presto e raggiungo casa dei miei amici e saluti vari, scambio di bottiglie, riempimenti di frigoriferi di bottiglie, scarico l'attrezzatura (tutto sotto un diluvio che non accenna a fermarsi, non mi piace...), poi comincio i preparativi, posizionamenti vari, montaggi, rivestimenti, riempio la pentola e accendo il fornello... mi manca qualcosa... ma cosa... ora ci penso... forse... ma no dai... LA RICETTA!
Bene facciamo finta di niente, l'ho vista e rivista quattrocento volte me la ricordo a memoria, dati, step vari, anche i litri dei vari travasi, quindi va bene lo stesso, parto:
Primo step, 63° gradi, prendo le quantità che mi ero calcolato, ovviamente distribuendo una buona dose di grani insieme ad un pò di liquido (vedi foto), divido il mosto quindi, lascio la parte principale alla temperatura e poi parto per lo step successivo della seconda parte, sempre con un occhio attento che non si attacchi niente, quindi olio di gomito e paletta sempre in mano.
Fatta la seconda sosta del parte di mosto per il decotto, accendo il fornello e lo porto a bollitura, poi dopo una decina di minuti spengo e reimmetto tutto nel tino di mash, mescolo bene controllo la temperatura e... strano, la temperatura non è salita molto, boh forse devo mescolare meglio e nella formula che avevo usato il dato dipendente dall'impianto non era giusto, ma non facciamoci troppi problemi, continuiamo.
Secondo step di decozione a 72°, prendo la seconda quantità che mi serve per fare il secondo step , prendo il litri esatti e li porto a bollitura, dopo una decina di minuti di bollore riunisco tutto, temperatura quasi perfetta, inizia il mash out... però strano che prima non sia arrivato alla temperatura, ma chissà perchè... Ah ecco... forse... ma no... fammi fare il calcolo.... ah ecco perchè non mi tornava... se uno fa uno step ad una temperatura, ma aveva considerato un'altra nella fase di calcolo, ovvio che non torni, perfetto la decozione s'è andata a benedire, ho realizzato un bel mosto stra zuccherino rispetto al corpo medio che dovevo fare.
Bravo come al solito se non facciamo qualche errore non siamo contenti, comunque oramai è andata si starà a vedere, è il momento quindi di andare in filtrazione, il test dello iodio è stato perfetto come sempre, filtro il tutto senza intoppi, considero alcuni litri in più del solito per via del gas più potente rispetto al mio e il risultato è quello aspettato, preboil perfetto come da ricetta.
Comincia la bollitura, le gittate le ricordavo bene e non ho avuto problemi, mi sono aiutato anche con un nuovo programmino per android, per impostare le gittate dei luppoli ed è stato utilissimo, finisce tutto senza intoppi, raffreddamento come da programma, velocissimo visto che l'acqua è del pozzo quindi freddissima, ottimo , travaso e... c'è un pò poco liquido nel fermentatore...
Ci può stare un pò di evaporazione in più, forse un paio di litri, misuriamo l'og... 1056 rispetto al 1048 della ricetta, beh un'efficienza più alta legata ad una evaporazione più alta possono aver avuto questo effetto, ho sotto mano una bottiglia da due litri di acqua, perchè non aggiungerla, ok, perfetti i litri, 23 come da ricetta, l'og? 1044..c'è qualche cosa che non torna... ora basta... oggi non ne ho azzeccata una, inoculo le mie bustine di lievito chiudo il tutto e metto nel frigo per la fermentazione.
Vada come vada mi sono divertito lo stesso, una bella giornata passata in compagnia con amici ridendo e scherzando, bevendo delle ottime birre!

Speriamo solo che non sia venuto qualche birra troppo estrema!
Alla prossima



Questo fine settimana di cotte non finisce quì, ma continua con l'Imperial Stout!



giovedì 7 marzo 2013

I guai con le Botti


Non può andare sempre tutto nel verso giusto, soprattutto a noi hb sempre un pò improvvisati qualche problema può sempre venire fuori, questa volta è stata la botte che mi sta facendo venire l'esaurimento, ma partiamo da dove ero rimasto qualche settimana fà:
La botte che avevo precedentemente messo a bagno e cercato di rinvenire, dopo circa 20 giorni di continui cambi di acqua non dava più segni di perdite da nessuna parte, quindi ero oramai pronto per riempirla, così mi preparo , svuoto la botte dall'acqua che conteneva, la sciacquo con acqua calda e metabisolfito, poi provvedo ad un nuovo risciacquo e la lascio capovolta per farla sgocciolare, preparo l'occorrente per il travaso e l'imbottigliamento dell'affumicata e prima di immettere il priming per l'imbottigliamento riempio la botte e poi procedo con le bottiglie.
La sera vado a fare un controllino nella mensola della cantina dove c'è la botte per vedere se avesse fatto qualche gocciolina e scopro che oltre a una gocciolina ce n'erano molte altre, moltissimo mosto, almeno mezzo litro O_O , troppo per i miei gusti e una doga continuava imperterrita a gemere, non potete immaginare come ha vibrato la cantina.... così il giorno dopo decido di riportare la botte in casa in modo da studiare bene il problema e vedere il modo di affrontare la cosa, in sostanza due doghe non si sono allargate abbastanza e tra di loro ci passa troppo liquido,
 
a questo punto decido di procedere come fanno spesso i produttori di vin santo casalinghi che si adoperano con stoppa e mastice per andare a riempire quei vuoti che si creano, nel pomeriggio trovo tutto il necessario per l'operazione e mi metto con molta calma (per questo lavoro ci vuole pazienza), dopo un paio d'ore riesco a fare questo lavoro un pò arrangiato, nel mentre che finisco di chiudere la perdita o la bellissima sorpresa che dalla parte opposta della botte se ne stà formando un'altra....
beh si vede che non è nata proprio benissimo, così mi dedico a quest'altra perdita e dopo un pò si arresta, così molto tranquillo mi riposto tutto in cantina.
Il giorno dopo scendo per dare un controllo generale al lavoro... diciamo che la mia esclamazione " eh vabbè allora lo fai apposta..." può rendere l'idea, le doghe che avevo ricoperto di mastice stavano perdendo dai pori sui lati, stanco di perder tempo ho deciso che non gli farò più nulla e lascerò fare alla natura il resto del lavoro.
Ad oggi dopo circa 10 giorni posso dire che il tempo ha fatto abbastanza bene il suo corso e "sembra" perdere molto poco, una gocciolina ogni tanto, forse riuscirò a ritirare fuori da questa botte, via rubinetto, almeno un 13-13,5 litri.
Speriamo.
Al Prossimo aggiornamento

martedì 5 marzo 2013

Nuova Black Stout

Finalmente posso tornare a scrivere sul blog, dopo qualche problema tecnico/elettronico, posso fare qualche aggiornamento e ho molte novità, botti, stout, una due giorni di cotte tra pils e imperial stout, comunque cominciamo con ordine, iniziamo con la nuova Black Stout.
Cominciando ad avere un pò di dimestichezza con le mie produzioni e soprattutto con la creazione delle ricette, sto cercando di adattarle ai miei gusti, senza più badare molto ai vari stili di riferimento, per cominciare la dry stout già fatta alcune volte in passato sta piano piano, prendendo sempre un pò più di corpo rispetto alla classica dry, oltre a questo sto cercando di mantenere quel bel colore scuro e quasi impenetrabile sui 100 ebc, circa, però devo in qualche modo controbilanciare o diminuire la leggere astringenza che deriva dalla presenza dei malti scuri, come prima modifica ho tolto completamente il black, secondo me responsabile in buona parte, l'ho sostituito con il carafa special III, che da che ho letto in giro ne dia molto meno, quindi la ricetta è composta da: pale ale, roasted, chocolate, carafa III e fiocchi d'orzo, il luppolo è il challenger, usato solo come amaro e lievito us-05.
La fermentazione è stata molto tranquilla nei classici parametri del lievito e dopo due settimane si era attenuata sui 73-74%, ho usato circa 4.5g/l come priming e ho tenuto il lievito per la cotta successiva, ovvero l'imperial stout.

lunedì 18 febbraio 2013

Nuove botti



Finalmente mi sono arrivate le nuove botti che avevo ordinato, a breve andranno a far compagnia a quella che già ospita l'acida, ora però per poterla utilizzare dovrò eseguire qualche piccolo lavaggio per prepararla e per diminuire i tannini all'interno, anche perchè ho notato che non basta due passaggi di birre per far diminuire adeguatamente il tannino presente, quindi ho già pensato con cosa riempirle per avere un adeguata botte per settembre, dove potrò fare questa volta due prove con i lambic, l'altra botte invece la userò semplicemente come botte per la maturazione di birre.
Per preparare la prima delle due, mi sono munito di un bel catino che la contenesse e ho riempito botte e catino di acqua e sale, in modo da accellerare il processo per levare il tannino, magari prima dategli una bella lavata dentro che potrebbero esserci dei residui della produzione, tipo trucioli, mi sono munito di un nuovo rubinetto così da evitare di usare i rubinetti in dotazione, utilizzerò solo la guarnizione in silicone che mi si adatta bene tra il rubinetto e il foro della botte, poi armato di pazienza ho lasciato fare al tempo e all'acqua, dopo un paio di giorni ho svuotato e riempito nuovamente la botte(i primi giorni rilascia tantissimo), dopo 7-8 giorni ho levato la botte dal catino e messo sul suo piedistallo per vedere se ha ancora perdite, poi con calma  mi sono messo in attesa di veder smettere di gemere, eh si può succedere con le botti nuove che ci voglia di più di una settimana per far riempire tutti i pori e quindi avere una botte che non perde più, ora sono in attesa che si fermi il tutto, la birra è già pronta nel fermentatore, sta maturando già prima della botte :) .
A breve per la prossima cotta!

venerdì 1 febbraio 2013

Una birra affumicata

Finalmente è arrivato il momento per provare uno stile nuovo e differente dagli stili affrontati finora, uno stile tedesco della zona di Bamberga a bassa fermentazione, che usa un malto che viene essiccato su fiamma viva in modo da dargli un ottimo aroma affumicato, solitamente per le birre di questo genere si dovrebbe usare come malto base solo quello affumicato, io invece per dare mitigare un pò l'affumicatura ho usato misto con il malto monaco, quindi un 45% di monaco, 45% di Smoked, per dare un buon corpo ho aggiunto un 6% di caramber e un 4% di cararoma, ho usato del magnum come amaro senza tante ulteriori aggiunte, a 60 e 30 minuti, per il lievito ho optato per una alta fermentazione, usando quello più neutro che avevo, un us-05, che farò fermentare a bassa temperatura, sui 15-16° gradi, il mash è stato fatto comunque sui 68-69°, vedrò poi cosa è venuto fuori nelle prossime settimane.
Nella solita giornata come mi è capitato ultimamente mi sono dato anche all'imbottigliamento di una birra che aveva finito il suo lavoro dei fermentatori e ho imbottigliato la tripel che mi aveva raggiunto un buon grado di attenuazione arrivando intorno all'80% portando ad un 8,7% di alcool direi che mi ha fatto una buona impressione ora devo solo attendere una lunga maturazione.
alla prossima

Nuova bassa, Bock


Queste temperature miti, rispetto all'anno passato, mi hanno creato un clima dove tengo i fermentatori ideale per far fermentare le basse, quindi oramai a fine fermentazione della pils, perchè non farne un'altra e magari usare i fondi della su detta per avere un buon pitching rate? Avevo giusto una ricettina già pronta per una bock, che avevo preparato nell'evenienza e un giorno libero per produrla, così mi sono messo all'opera: la ricetta è quindi così composta, malti base monaco 58% e pils 26%, per il corpo ho usato il caramonaco II con un 13% e un carahell al 3%, una punta di chocolate per aggiustare il colore, il luppolo magnum solo per dare un bilanciamento al caramello a 60minuti, quindi solo una gettata d'amaro, il mash è stato fatto a temperature molto alte, sui 70° circa in modo da favorire notevolmente il corpo a discapito della fermentabilità del mosto, in questo caso ho effettuato una bollitura più lunga in modo da accentuare la possibilità di scurire il mosto, quello che infatti speravo di ottenere è una bock molto rossa/ambrata quasi marrone. 

 Il risultato di questa cotta è stato ottimo, il colore è quello che ricercavo, l'efficienza dell'impianto è calata leggermente, ma era comunque prevedibile visto il grosso impiego di malti e l'alta og, alla fine mi ritrovo con 23 litri di bock ad og 1070, che ho rovesciato sui fondi della Pils che ho imbottigliato durante la cotta e immagino l'effetto sia ottimo per avere una buona quantità di lieviti freschi ed attivi, nei giorni successivi infatti la fermentazione è partita in modo ottimale e con una buona quantità di schiuma.
Un altra piccola interessante cosa fatta in questa giornata, è imbottigliare l'idromele dopo circa due mesi di fermentazione si era definitivamente fermata la fermentazione con una non proprio ottimale attenuazione, infatti ha fatto solo un 65% circa di attenuazione, il sapere è molto interessante, non ho aggiunto priming in bottiglia ho preferito lasciarlo liscio e ho usato tutte le bottiglie da 33cl e 50 cl che avevo a disposizione in modo da avere una buona scorta per gli anni e non essere troppo impegnato a bere una 75 da circa 13%...
Alla Prossima

domenica 13 gennaio 2013

Tripel, il diario di una cotta!

E' appena iniziato l'anno, ma nella mia cucina le attività sono sempre in fermento, oggi per l'occasione descrivo la mia ultima cotta, la 40° cotta prodotta, una Tripel, è un primo tentativo di questa particolare birra.
La ricetta è nata da una lunga riflessione su cosa usare e cosa non, normalmente dovrebbe essere formata da  malto pils e zucchero candito, io invece ho fatto due piccole aggiunte per fornire un pò più di complessità e avere un pò più di ritenzione di schiuma( carapils e fiocchi di frumento), poco amaro e un bel quantitativo di aroma per dare un pò di profumi a questa birra, il lievito riciclando l'abbey II con un bello starter attivissimo...
La cotta inizia il giorno precedente con la macinazione dei grani con il mulino, di solito è un'operazione che svolgo sempre il giorno prima per avere più tranquillità la mattina successiva, poi per questa birra soprattutto, con i suoi oltre 7 kg di malto macinato, il tempo che avrei perso la mattina mi avrebbe fatto finire a cena, invece così posso cominciare subito con le pentole da mettere sul fuoco.
La mattina inizia con la preparazione della pentola con il filtro e il calzino per mantenere la temperatura, con il foglio della ricetta sul tavolo, metto l'acqua e preparo il Phmetro che andrà usato in seguito, appena  pronta l'acqua si procede al mash in, considerando che non faccio il protein rest, si va direttamente a fare 

la saccarificazione, nei primi minuti una controllatina con il phmetro se il ph è corretto se no una piccola aggiunta di acido citrico, quindi per una buona fermentabilità si procede per circa 60 minuti a 63-64°, poi una piccola sosta a 72°, dopo una controllatina al test dello iodio, si può andare al mash out. Nella fase  
di saccarificazione, durante le lunghe attese, sfrutto il gas per scaldare l'acqua per la pentola dello sparge, così appena arriva a temperatura la posso accantonare per le ultime procedure della pentola del mash, quando sono quasi pronto per la filtrazione, ovviamente avendo prima acidificato l'acqua di sparge, 
preparto il sistema di flysparge, sistemo tutta l'attrezzatura nella giusta posizione e vi posso assicurare che farlo sui fornelli della cucina non è proprio il miglior modo per sistemarsi l'attrezzatura, ma con un pò di esperienza si impara quali sono le posizioni giuste, così dopo qualche minuto in cui si fa riposare i mosto da filtrare in modo che si formi un buon letto di trebbie, poi si procede con una prima filtrazione, a parte mettendo in una brocca il liquido raccolto, si procede fino a che il liquido non è privo o quasi di rimasugli e polveri in sospensione, questo 
quantitativo o visto con l'esperienza che può variare sia dai grani che dal quantitativo, infatti in questo caso c'è voluto più tempo visto il grosso quantitativo di malto, probabilmente durante i vari rimescolamenti un pò dei grani più fini e delle farine passano nello spazio sotto al filtro e più grani ci sono più ne passa,così dopo vari passaggi del filtrato posso cominciare a far andare il ,
filtrato nel tino dove raccolgo il mosto, ogni tanto comunque qualcosa che magari si smuove passa lo stesso, ma facendo poi un altro travaso dal tino di raccolta alla pentola di bollitura, mi trovo tutto sul fondo del primo, non avendo quasi niente che và poi in bollitura.
Finita la filtrazione si procede con la bollitura, mentre il filtrato si riscalda per arrivare alla temperatura di bollitura, controllo la densità del mosto con il rifrattometro, procedo di solito con 2-3 misurazioni per avere un buon riscontro con la ricetta, sicuro di avere i dati giusti riadatto le gittate di luppolo e provvedo a fare le varie pesature a seconda delle gittate, a questo punto il mosto sta per bollire, così appena inizia attendo qualche minuto che sia bella vigorosa e che crei quella piccola pellicola in superficie di proteine o schifezze varie che preferisco sempre togliere, poi inizio la bollitura con i vari tempi, dopo i 60 o 90 minuti a seconda del tipo di birra, si procede con il raffreddamento, quei 30-40 minuti dopo la temperatura del mosto è pronta per il travaso, nel mentre disinfetto tutta l'attrezzatura e preparo l'ossigenatore per il dopo travaso,
 
quando è tutto pronto, procedo con un bel whirpool e successivamente con il travaso stando attendo a non far andare troppo luppolo nel fermentatore, solitamente qualcosa va sempre e non mi preoccupo molto di questo visto che dopo qualche giorno trovo tutto bello piantato sul fondo del fermentatore, poi è arrivato il momento dell'ossigenatore e dell'inoculo del lievito e poi il fermentatore sarà pronto per essere posto per la cella di fermentazione e tutto il tempo di cui avrà bisogno per la sua fermentazione/maturazione.
Spero che vi interessi questo piccolo diario di giornata, in modo che possa chiarire le idee a chi le ha ancora confuse e che la lunghezza non vi abbia troppo stancato la lettura.
Alla prossima